È passato molto tempo da quando ho scritto l’ultimo post, quasi un anno. Nel frattempo sono cambiate molte cose, il covid 19 o corona virus ha stravolto  le nostre abitudini, date troppo per scontate. Ho preso tempo per me stessa. Questi mesi di quarantena sono stati “utili” per riflettere sul mio futuro come fotografo. Ho dovuto ricominciare da capo, adeguarmi ai cambiamenti ed alle mie esigenze. Ho deciso di concentrarmi su un argomento a me molto caro, al luogo e alla gente ai quali devo tanto: la Sardegna e ai sardi. Da queste riflessioni è nata la decisone di creare il sito web SardegnaBuzz. Un contenitore di storie personali, di viaggi nell’isola, di emozioni che vorrei trasmettere a chi vorrà leggermi.

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La fotografia, a parere mio, è il miglior modo per testimoniare un’epoca ed esprimere se stessi. In questi anni in cui ho potuto fotografare ciò che mi piaceva, senza vincoli e costrizioni, ho trovato la spinta per amarla di nuovo. Ora che la mia creatività corre, sento di aver fatto pace con lei. Sono all’inizio di un nuovo percorso, di un sentiero imboccato, dopo essermi lasciata trascinare dagli eventi, il quale non so dove mi porterà.

L’incertezza di questi giorni nefasti, passati chiusi nelle nostre case, guardando in tv i camion militari trasportare le salme da Bergamo verso altre destinazioni per essere cremate. La fatica degli infermieri, dei medici di tutto il personale ospedaliero che hanno salvato migliaia di vite ma che hanno assistito impotenti alla morte di altrettante migliaia di persone a causa del covid 19. Le commesse ed i commessi dei supermercati, della grande distribuzione, che ci hanno permesso di continuare a mangiare. Le code ordinate al supermercato, i nostri volti semi coperti da mascherine, le mani protette da guanti usa e getta. In questi tempi in cui si impara a sorridere con gli occhi ho deciso di affrontare la vita a modo mio.

Non cancellerò nessuno degli articoli pubblicati, fanno parte della mia storia. Questo blog tornerà però ad essere un contenitore di appunti legati alla fotografia perché la fotografia è necessaria, insostituibile. L’ho capito definitivamente durante questi mesi di clausura. Ho riguardato tutto il mio archivio fotografico, l’ho sistemato ed ho stampato molte foto. Ho rivissuto in un lampo gli ultimi 10 anni della mia vita. Ho ricordato, con amore, episodi particolari legati a molte immagini. Ho ritrovato immagini dei miei bisnonni, dei miei nonni, dei miei genitori da piccoli. Un bagaglio di memorie da conservare per chi verrà dopo di noi. Piccoli frammenti di vita che non moriranno con me ma che saranno tramandati nel tempo.

 

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La fotografia ha anche il compito di documentare i momenti più drammatici della nostra esistenza, momenti come quelli che stiamo attraversando. Il covid ci ha sbattuto in faccia quanto siamo fragili, piccoli, in confronto alla natura che ci circonda. Ci ha fatto capire, anche se io già lo sapevo, quanto sia implacabile la signora morte quindi non esiste modo migliore per certificare la nostra esistenza fotografando quello che siamo, i tempi che stiamo vivendo. La fotografia è indubbiamente il miglior modo per testimoniare un’epoca ed esprimere se stessi.

 

Grazie a tutte le persone che in questo periodo si sono prodigate per salvare vite, par far andare avanti la nostra nazione. L’Italia deve loro molto. Grazie alle commesse del supermercato dove io mi reco sempre per avermi dato la possibilità di fotografale sul luogo di lavoro, grazie soprattutto perché donne, con famiglia, che per aiutare gli altri rischiano ogni giorno di essere contagiate. Grazie ragazze.